domenica 4 dicembre 2016

Ultrabericus Winter Trail del 04/12/2016

E finalmente ci siamo! Oggi 4 dicembre ultimo appuntamento trail di questo mio 2016. Sarebbe anche il compleanno di mia madre, auguri Lela, ovunque tu sia. Lo sapevi da sempre che tuo figlio non è proprio del tutto registrato a dovere, e mi sto impegnando molto per darti ragione.
Oggi sono 33 i km da fare, con 1400 D+, distanza da rispettare anche se non è una vera ultra, per fortuna il clima è ottimo, ne freddo, ne caldo, ne sole, ne nebbia, solo un pochino di fango, il minimo sindacale.
Il mio fido compagno di avventure Nereo non c'è, deve sistemare alcuni acciacchi e quindi ha fatto bene a non provarci nemmeno, anche se dopo averle fatte tutte insieme quest'anno mi dispiace non vederlo, sento la sua mancanza. Però c'è Matteo e con lui mi diverto sempre "l'è un bravo toso".
Ci troviamo alle 8.15 in piazza a Torri di Arcugnano, la partenza è alle 9.30 quindi abbiamo tempo per fare tutto con calma. Troviamo subito la palestra, ritiro pettorali, vestizione, tutto perfetto, facciamo in tempo anche a chiacchierare con altri trail runner che conosciamo. Trovo Roberto, l'uomo della Due Rocche, con l'immancabile fascetta rosa, poi quel barbuto di Gigi, tanti visi noti. Siamo più o meno sempre gli stessi a queste corse, specie nei percorsi più lunghi, ma oggi c'è anche la versione Speed da 17km, adatta a chi vuole cominciare e quindi ci sono anche tante new entry. Osservo un pò i runner, ci sono quelli sicuri e concentrati, vestiti di tutto punto con i materiali più tecnici, bevono sali, mangiano cose energetiche, a loro la bandana sta benissimo, sembrano nati per indossare la bandana, e oggi potrebbero tranquillamente affrontare il Tor de Geants. Poi ci sono quelli spaesati, che non hanno ancora ben deciso come vestirsi, hanno svuotato la borsa alla ricerca di qualcosa che sicuramente hanno lasciato sul tavolo della cucina, devono andare in bagno ma poi tornano indietro, creano caos cosmico. Poi ci sono quelli ormai esperti, in versione strong, normal o easy, sanno già cosa li aspetta, sono tranquilli e ridono con gli amici, buttano l'occhio sulle donne trail runner, che sono sempre bellissime e fortissime, ma su questo punto dovrò fare qualche approfondimento in futuro. 


Usciamo, è tempo di partire, partenza affollata, saremo più di un migliaio, tanti colori tra i quali spicca il giallo fluo. Via, subito intruppati, qualche centinaio di metri di asfalto e poi si va nei campi, e qui qualcuno si rende conto che dovrà sporcarsi le scarpe, accidenti... Rallentamenti improvvisi, panico controllato, cerco di smarcarmi da questa confusione, con Matteo scherziamo un pò  aspettando le prime salite. Passa un tipo in modalità bisonte, e schizza me e il mio vicino, che bofonchia qualcosa, così mi accorgo che è Ale, amico che incontro spesso nelle corse, scambiamo due parole e poi ci perdiamo di vista, ma tanto ci rivedremo. Si prosegue, il Lago di Fimon è sullo sfondo, e finalmente si comincia a salire, voglio togliermi il pensiero. Mi accorgo subito che in salita vado tranquillo come al solito, comunque saliamo saliamo, e i km si accumulano, abbastanza rapidamente arriviamo al primo ristoro, Matteo era andato avanti ma lo ritrovo, ci rifocilliamo velocemente e poi via, incontro alla prima discesa, e qui comincia il divertimento, vado giù veloce, le gambe stanno ancora bene, e il passo è sicuro, il fondo è tecnico, foglie e fango non aiutano e tanti runner vanno prudentemente piano, ma non io, mi sembra di galleggiare e, anche se so che poi pagherò questa sfrontatezza, non posso fermarmi. In discesa trovo Roberto, facciamo dei bei tratti insieme, purtroppo però la discesa finisce, e si arriva al secondo ristoro del 15' km. Altro rifornimento e via, poco dopo c'è il bivio per la Speed dove Roberto mi saluta, e subito si torna a salire, e io torno il normale tapascione di sempre, Matteo scheggia via e so che non lo riprenderò più, comincia ad arrivare il conto della discesa sfrontata di poco fa, e i muscoli delle gambe sono incazzati neri. Cerco di rabbonirli con dei sali minerali, di cui dovrebbero essere ghiotti, e continuo a salire con tranquillità. Altra bella discesa, fatta abbastanza velocemente ma più tranquilla rispetto a prima, arrivo giù e sento Matteo che mi chiama, è 200 metri più avanti, ma non lo riprenderò perché siamo al 20' km, e subito inizia la salita top, 300 metri belli tosti, dove devo cercare di gestire tutto. Avanti, passo dopo passo, mi dico che è lunga ma non infinita, cerco di recuperare forze da ogni muscolo ma i crampi sono in agguato, e quindi anche quando finalmente arrivo in cima e torno a scendere posso solo sognare la discesa ardita di prima. Questa è una discesa lenta lenta, passo il 25' km e cerco di gestire il più possibile, finalmente arrivo giù, un breve tratto di fango a fondo valle, e poi subito su per l'ultima salita che però dovrebbe essere la più semplice. Non è proprio così, i km ormai sono tanti, e la stanchezza si fa sentire, il crampo arriva puntuale, ma saranno i sali minerali assimilati prima o non so cosa, passano in fretta, meglio così. Si torna a scendere, vedo tratti già frequentati alla scorsa Ultrabericus, sono stanco ma so che manca poco, e l'adrenalina fa passare la fatica, quindi velocemente si arriva a Torri, sento lo speaker parlare, ultimo tratto sterrato e finalmente il traguardo. 4 ore e 24, mi sembra, vedremo la classifica finale, sono contento di essere Finisher anche alla prima edizione dell'Ultrabericus Winter Trail, bottiglia di vino al posto della medaglia, scelgo il Malvasia che mi ispira. Bevo un bel bicchierone di Coca-Cola, telefono a mia moglie e poi via verso la palestra per doccia e pasto. Doccia che però è gelata, avrei dovuto capirlo quando ho visto i pinguini ridere al mio passaggio verso lo spogliatoio, pazienza mi do una rinfrescata e mi metto abiti puliti. In spogliatoio trovo Matteo, già cambiato, è arrivato 20 minuti prima di me, era già tutto previsto. Andiamo a mangiare una splendida pasta e fagioli, e qui l'organizzazione recupera punti. È ora di tornare a casa, cerchiamo le auto e tanti saluti, è stata una bella giornata di sport, grazie Matteo per la compagnia, grazie Monti Berici per i bei posti visti, spero ci rivedremo presto.



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