mercoledì 26 aprile 2017

Duerocche Trail 48 km 25/04/2017



Ed eccoci arrivati ad un appuntamento ormai classico della mia stagione sportiva, per il terzo anno consecutivo corro il Duerocche Trail, 48 km tra sentieri che frequento spesso, praticamente ogni settimana, e in tutte le stagioni.

Quest'anno la compagine del GAV ( Gruppo Atletica Vedelago ) è ben presente sia nel trail lungo che in quello  "corto" da 21 km, e anche nelle altre distanze da 6 e 12.
Ho molti amici tra gli organizzatori della Duerocche, gara oramai mitica da oltre 45 anni, e mi hanno anticipato qualche piccola modifica, ma non mi preoccupo più di tanto perché mi sento preparato a sufficienza. La giornata si preannuncia quantomeno bagnata, alle 6 diluvia ma poi per fortuna arriviamo a Cornuda e la pioggia decide di lasciarci in pace almeno fino alla partenza prevista dopo il passaggio del treno delle 7.00... un po' di ritardo e alle 7.10 si parte. Dopo un km di piano nel centro del paese si inizia a salire per arrivare alla prima cima, quella del Sulder. Rampa bella tosta, si raggiunge subito il punto più alto della giornata a 473 metri, ma siamo nemmeno al 5° km e quindi la stanchezza non si sente. Inizia la discesona che porta giù fino a Villa Barbaro e al primo ristoro. Cerco di limitarmi, anche se la discesa è la mia passione, e cerco di restare nel gruppo con i miei amici. Si torna a salire verso il Bivio Calmoreggio, mi sto divertendo e quasi non mi accorgo di arrivare sopra, poi si vola ancora verso la pianura arrivando ai piedi di Asolo al 20° km, al ristoro di Villa Razzolini. Da qui si torna a salire verso la sempre stupenda Asolo, che attraverso ancora di buon passo, fino ad arrivare alla Rocca, che quest'anno attraversiamo al suo interno e non sopra la cinta muraria come l'anno scorso. Dopo la pausa cittadina si torna nel bosco, il nostro gruppo si è naturalmente sgranato, ma in queste corse lunghe è normale che ognuno faccia la sua corsa. Viaggio ancora abbastanza bene, e passo anche la chiesetta di San Giorgio senza particolari problemi. Si comincia a scendere per arrivare al terzo ristoro, e dopo ancora un bel pezzo di discesa si arriva alla zona delle miniere, molto affascinante come sempre, anche se questo inverno con il ghiaccio era più bella. Si torna a salire verso il Col de Spin, e qui quasi senza preavviso mi accorgo che sto finendo la benzina... sembrava troppo bello per essere vero! Comincio a soffrire, i quadricipiti iniziano a lamentarsi, non ci voglio credere ma so che ormai non ho scampo. Non è più questione di se mi arriveranno i crampi, ma solo di quando. In qualche modo arrivo su, ma il ritmo si fa più lento, e quando imbocco la discesa la stanchezza non ha più voglia di scherzare e presenta il conto. In qualche modo arrivo in zona Beccaccia, ma ormai l'unico pensiero è di terminare questa corsa perché ormai non mi diverto più, purtroppo. Qui invece arrivano le modifiche di percorso di cui si parlava, e perciò mi sciroppo qualche km di su e giù dove solo la testa mi permette di andare avanti, infatti se dovessi ascoltare il fisico sarei sotto la doccia già da un'ora. Affronto anche la nuova salita verso la Rocca di Cornuda, mancano 6 km e ormai non mi fermerebbe neanche una frana, passo il Santuario della Rocca e scendo verso il paese, dove mi aspettano gli ultimi 3 km con la salitella del vigneto Bedin. Cerco di corricchiare, ma i crampi sono sempre in agguato, l'ultimo attacco mi prende sopra al cavalcavia che supera la linea ferroviaria, a meno di 500 metri dal traguardo. Cammino per mezzo minuto, e questo mi porterà a chiudere con 7 ore e 18 secondi...

 Arrivato, improvvisamente passa quasi tutta la stanchezza, faccio la doccia e mi fiondo nel chiosco per rifocillarmi con pizza, birra e panino. La felpa color lime guadagnata come finisher è proprio bella, me la godo insieme ai miei amici del GAV, e domani penserò a cosa ho sbagliato  nell'affrontare questa corsa. Sono comunque contento di averla portata a termine, perché è la mia corsa di casa, e posso solo fare tanti complimenti agli amici che la organizzano, ci vediamo l'anno prossimo.

   

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